Vita da Ratti

Non c'è dubbio: i Ratti allevati dall'uomo sono davvero creature sfortunate. Fatti nascere appositamente per due scopi diabolici: finire sotto le mani criminali dei vivisettori, o diventare alimentazione viva dei serpenti, creature che, a loro volta, dovrebbero poter vivere libere nei loro habitat naturali e non nel chiuso delle teche.

Fortunatamente esiste qualche felice eccezione: so di almeno qualche centinaio di Ratti che, attualmente, vivono sereni e protetti in gabbioni o in recinti di attivi volontari animalisti (in Italia e nel mondo) o di religiosi jainisti (in America e in India).

I Ratti sono molto belli (anche se i detrattori dicono che la lunga coda dei Ratti sia brutta se non addirittura ripugnante): possono essere tutti bianchi con gli occhi rosa, oppure bianchi e neri o bianchi e grigi con gli occhi neri. Viso appuntito, naso sempre in movimento, zampe posteriori robuste che permettono loro di spiccare salti; curiosissimi, attenti, vivaci, buffi, simpatici.

Naturalmente vanno tenuti esclusivamente fra membri dello stesso sesso per evitare nascite! Hanno il pregio di andare d'accordo tra maschi e tra femmine, basta non aggiungere nuovi membri dopo che si è stabilito il gruppo.

Generalmente trascorrono la giornata dormendo e sono attivi la notte. Dedicano molto tempo alla pulizia del pelo, all'alimentazione e alla "costruzione del nido". Mangiano molto: non deve mai mancare frutta, verdura, pane secco, ma anche granaglie, crackers, grissini, biscotti, eccetera. E' importante variare l'alimentazione. Non deve mai mancare una ciotola di acqua fresca pulita, da cambiare tutti i giorni (bevono molto). Non date loro latte di mucca.

L'alloggio ideale è un gabbione con strati di cartoni sul fondo, da cambiare mediamente ogni 4-5 giorni. Per effettuare la pulizia della gabbia, occorre afferrare ad uno ad uno i Ratti. Per prenderli, meglio circondarli con entrambe le mani e sollevarli facendo una coppetta sotto di loro e collocarli provvisoriamente in un contenitore profondo almeno un metro con le pareti lisce (tipo un grosso secchio) in modo che non ne possano fuoriuscire. Essendo, giustamente, molto spaventati dall'uomo, durante questa manovra generalmente si fanno la popò addosso e agitano le zampette; avendo le unghiette piuttosto affilate, graffiano un po' ma solo superficialmente. (Eventualmente mettere dei guanti spessi).

I Ratti necessitano assolutamente di casette in cartone o in legno (meglio il cartone perché monouso) in cui potersi ritirare: senza un rifugio vivono perennemente nello spavento! Qualsiasi negozio vi potrà regalare decine di scatole e scatolette di cartone. Vanno cambiate ogni settimana perché i Ratti, oltre a viverci, le rosicchiano per "farsi il nido".

Il gabbione non deve essere posto sotto i raggi diretti del sole, né al freddo! D'inverno, se il gabbione è esterno, è meglio riempirlo di paglia.




Curiosità:

Akù è il Ratto amico e compagno inseparabile di Ganesha, la bellissima Divinità Indu col viso d'Elefante.
Infatti, in alcuni templi indiani dedicati a questa Divinità, vivono centinaia di Ratti liberi, protetti, alla cui alimentazione provvedono quotidianamente le monache, che portano loro contenitori larghi e bassi pieni di buon cibo.

Nei Panjarapol jainisti (ricoveri e centri veterinari per animali abbandonati, bisognosi e feriti), sempre in India, esistono interi reparti per animali normalmente considerati reietti, tra cui reparti per l'alloggio e la protezione dei Ratti.